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ValcenoTrek su GPSies.com |
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Caratteristiche Percorso |
Itinerario |
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Chalet Molinatico
- Lago dell'Orma - Lago Martino - Monte Molinatico - Monte Borraccia -
Prato del Cuccu di Sotto - Chalet Molinatico.
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Dislivello |
|
Salita: 525 m
Discesa: 525 m |
Lunghezza |
|
11 Km |
Difficoltà |
|
E |
L'itinerario non presenta difficoltà. |
Segnavia |
|
CAI 839a - CAI 839 - CAI 00 - CAI 839b |
Durata |
|
4-5 ore circa. |
Altitudine
Massima |
|
Monte
Molinatico
1546m |
Cartografia |
|
Carta 1:25.000 - Carta
Escursionistica comune di Borgotaro ed. 2012 [
Visualizza porzione della
mappa ] |
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Chiudi Testo descrizione
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Il
Monte Molinatico è una montagna dalla forma arrotondata e quasi
Interamente ricoperta da boschi. Questo itinerario, privo di difficoltà,
conduce, percorrendo vecchie mulattiere, alla scoperta delle foreste che
ricoprono il monte, del piccolo Lago Martino, del lago dell'Orma e delle
tracce glaciali presenti sulla montagna e dei panoramici prati sommitali del
Molinatico, ricoperti di straordinarie fioriture all'inizio dell'estate.
Il percorso attraversa una delle più belle e maestose fustaie di faggio
dell'Appennino parmense. Questa deriva da una conversione, effettuata negli
anni 1940-1942, di un ceduo proveniente da un taglio effettuato negli anni
1915-1918. Quest'ultima utilizzazione era stata fatta dai prigionieri
austriaci che, per l'esbosco del legname avevano provveduto a costruire una
via di smacchio dotata di carrelli, donde il nome strada dei carrelli.
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Chalet Monte
Molinatico.
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Il percorso inizia dallo
Chalet del Monte Molinatico (1230m, WP01), è possibile raggiungerlo percorrendo la
strada statale che collega Fornovo a Borgotaro. Giunti in prossimità di
Ostia Parmense si abbandona la statale e si seguono le indicazioni per
Baselica. Raggiunta la frazione si prosegue in direzione del Monte
Molinatico e grazie una ripida stradina asfaltata si raggiunge il parcheggio
dello Chalet.
Dal parcheggio si comincia seguendo la carrozzabile scendendo dallo Chalet, lambendo la
fustaia dei faggi (
segnavia Cai 839A). Il sentiero
inizia sulla Dx dalla
vecchia mulatteria detta dei carrelli di sotto, dopo breve tempo si giunge
alla Sorgente della Lubassia e, poco più avanti, ad un'altra ricca sorgente,
denominata Fontana delle Rose.
Proseguendo lungo il tracciato, si giunge al
Lago dell'Orma
(1230m, WP05, 30') :
si tratta ad
una torbiera ricca di specie caratteristiche legate a quel particolare
ambiente, tra le quali spicca una specie carnivora, la Drosera rotundifolia,
che ha un comportamento piuttosto curioso e comunque ben diverso dalle
normali specie vegetali. Le foglie della piantina sono munite, sulla pagina
superiore, di peli glandolosi che secernono una sostanza vischiosa che può
anche digerire le proteine. Se un insetto viene a posarsi su una foglia, per
una reazione chemiotattica i peli si ripiegano su di esso aumentando la
secrezione del succo, che in breve tempo digerisce e decompone la
malcapitata vittima; il succo stesso viene riassorbito poi dai peli che si
rizzano nuovamente lasciando che i resti chitinosi dell'animaletto vengano
asportati dal vento o dalla pioggia. Le straordinarie foglie della rosolida,
ricche di peli ghiandolari pronti ad entrare in azione se stimolati da
qualche piccolo invertebrato che fornirà suo malgrado proteine digeribili
alla pianta, sono in realtà un adattamento volto a compensare la povertà di
sostanze organiche azotate utilizzabili in ambienti particolari come
torbiere, paludi, ecc.
Proseguendo lungo il sentiero si arriva ad un'altra fermata di notevole
valenza ambientale: lo sfagneto delle
"Spadene"
(1238m, WP06, 5'/35'), anch'esso caratterizzato
dalla presenza di numerose specie adattate a quel particolare ambiente.
Rispetto al Lago dell'Orma, tuttavia, ha una forma molto più allungata e al
suo interno è di norma possibile camminare senza pericolo di sprofondamento;
si trova infatti in una fase evolutiva più avanzata verso il prosciugamento
al quale sono in genere destinati questi ambienti. Il prato è attraversato
da un ruscello che nasce dalla sorgente situata al confine tra la faggeta e
lo sfagneto. Tale sorgente è stata sistemata e captata, con creazione di una
fontana a deflusso libero, utilizzando materiale a basso impatto ambientale
come pietre a faccia vista.
Poco oltre si giunge a un bivio
( cartelli)
(1252m, WP07, 5'/40') trascuriamo il sentiero a Sx che si dirige
Verso il termine del Gatto e proseguiamo in salita per attraversare poco
dopo un'altra ricca sorgente, chiamata Capanne Vecchie o
Rio
delle Arole (1312m, WP08, 20'/1h). Al
bivio successivo
(1352m, WP09, 5'/1h 05') abbandoniamo il nostro sentiero per
dirigerci momentaneamente a DX sul CAI 839 per fare visita al
Lago Martino
(1366m, WP10, 5'/1h 10'). Si tratta di un piccolo laghetto appenninico alimentato dal
un ruscello che scende direttamente dal Monte Molinatico.
E' da notare che, all'epoca della
realizzazione dell'invaso, furono ritrovati reperti di legno di abete
bianco, a testimonianza dell'esistenza di tale conifera indigena sui
versanti del M. Molinatico parecchie migliaia di anni fa. A quel tempo le
condizioni climatiche ne facevano la specie climax, cioè le specie dominante
per quelle condizioni stazionali, mentre adesso è scomparsa a favore del
faggio. La cima del Molinatico, che raggiunge l'altitudine di 1.550 metri
s.l.m., si erge maestosa dalla foresta che circonda il lago; da qui è
possibile raggiungerla tramite numerosi sentieri di facile individuazione.
Costeggiate le sponde del lago si
ritorna sui propri passi fino a raggiungere di nuovo il
crocevia dove il sentiero 839A proveniente dal Lago dell'Orma si innesta sull'839,
proseguiamo su qest'ultimo e seguendo gli abbondanti segnavia risaliamo la faggeta fino raggiunge la dorsale
principale, a breve distanza dalla
Bocca di Malzapello
(1419m, WP13, 20'/1h 30') (detta anche Rocca di
Malzapello), passo situato tra il Monte Pelata e il Monte Molinatico.
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Seguendo le
indicazioni per quest'ultima località (
cartelli) si svolta a destra e,
superato un
cippo di pietra del 1828 (che indicava il confine tra il Ducato
di parma e Granducato di Toscana)
(1424m, WP14, 5'/1h 35') si incomincia a seguire il sentiero CAI 00
che risale le erbose e panoramiche pendici della montagna. Nei prati
sommitali così come nella sottostante faggeta e nelle aree umide, il Molinatico ospita grande varietà di specie floreali. Si distinguono in
lontananza i caratteristici profili delle Alpi Appuane, del Monte Orsaro e
dominando la sottostante Lunigiana, si tocca la sommità del Monte Molinatico
(1579m, WP16, 25'/2h 00'), purtroppo deturpata da numerose antenne di telecomunicazione.
Continuando a percorrere la facile dorsale si lasciano alle spalle le
installazioni, scendendo con pendenza costante e moderata tra ampi prati
si incontra un'altro
cippo confinario
ottocentesco (1501m, WP17, 05'/2h 05').
Giunti ad un
bivio
(1429m, WP18, 10'/2h 15') in
corrispondenza di un'ampia sella, si ignora il sentiero a Dx che scende
verso il Prato del Cuccù e lo Chalet e si continua sullo 00 (
cartelli). Il
sentiero si inoltra poco dopo nel bosco (un breve tratto non è previsto di
adeguati segnavia) e si compie un ripido tratto in discesa, si guado il
canale di Macchia Grande (1254m, WP19, 25'/2h 40')
e si raggiunge un vasto prato che precede il
crinale. Tenendo la destra si continua a seguire il sentiero 00 che in
questo punto coincide con un'ampia sterrata. Superata una prima sommità
(1277m, WP20, 10'/2h 50') dove troviamo ancora
un
cippo confinario ottocentesco, al successivo
bivio
(1259m, WP21, 15'/3h 05') si abbandona il
CAI 00 e si prende a dx per il CAI 839b.
In breve tempo il sentiero sbuca sulla sterrata proveniente dai Vighini
(1197m, WP22, 15'/3h 20'), si
guada nuovamente il canale di Macchia Grande (1198m,
WP22). Superato il ruscello si
può scendere a sx nel boschetto per un breve tratto per ammirare una bellissima
cascata.
Ritornati sul sentiero si prosegue in mezzo ad un rado bosco e si sbuca
quasi subito nella radura di "Ordibase":
si tratta di un ex pascolo, purtroppo in fase di inselvatichimento, dal
quale è possibile ammirare un panorama veramente stupendo, con Borgo Val di
Taro ed il Monte Pelpi in primo piano e la catena del Maggiorasca e del
Monte Penna in secondo piano. Le Ordibase sono ricchissime di fioriture, con
varie specie di orchidee e gigli.
Il sentiero rientra poi nella splendida faggeta fino a raggiungere l'ampia radura del
"Prato del Cucù di Sotto"
(1260m, WP24, 30'/3h 50') qui il sentiero 839b prosegue a
Sx e in poco tempo si raggiunge lo Chalet
(1230m, WP24, 10'/4h 00').
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Il sentiero dei Carrelli. |
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La foresta che ricopre
le pendici settentrionali del Monte Molinatico è uno splendido esempio di
fustaia di faggio, bosco d'alto fusto in cui gli alberi vengono tagliati ad
intervalli di 100 - 120 anni e che fornisce per questo legname da lavoro.
La fustaia del Molinatico deriva però dalla conversione, attuata tra il 1940
e il 1942, di un precedente bosco ceduo, caratterizzato da tagli più
frequenti (tra i 15 e i 30 anni) e quindi da piante più piccole, spesso
usate per la produzione di carbone e di legna da ardere. Il ceduo derivava a
sua volta da un taglio effettuato durante la Prima Guerra Mondiale (1915 -
1918) da prigionieri austriaci che avevano anche costruito una mulattiera
per il trasporto del legname dotata di carrelli Decouville.
Da questo «mezzo di trasporto» deriva il nome del sentiero. In prossimità
dello Chalet si trova ancora anche un piccolo spiazzo (detto «Buca delle
Felci) creato per l'installazione del pilone della teleferica che doveva
portare a valle il legname tagliato e condotto fino a questo punto con i
citati carrelli.
Questo itinerario, altamente «didattico» e privo di difficoltà, conduce,
percorrendo vecchie mulattiere, alla scoperta delle foreste che ricoprono il
monte, del piccolo Lago Martino, delle tracce glaciali presenti sulla
montagna e dei panoramici prati sommitali del Molinatico, ricoperti di
straordinarie fioriture all'inizio dell'estate.
Lungo questo primo tratto di percorso è possibile vedere sul terreno le
tracce lasciate dalle «piazzole» o «aie» carbonili.
Qui i carbonai riunivano la legna e costruivano le caratteristiche cataste a
forma di tronco di cono, lasciando una sorta di «bocca da forno» alla base e
un «camino» all'estremità superiore. Ricoprendo poi tutto di terra e di
foglie veniva dato fuoco alla catasta attraverso la «bocca» e poi nei giorni
seguenti, il carbonaio controllava la combustione (che durava tra i tre e i
dodici giorni) in modo che la legna bruciasse con la necessaria lentezza ed
omogeneità fino ad ottenere il carbone di legna.
Quest'ultimo fu per secoli il combustibile di tutte le popolazioni
appenniniche ed un prodotto che poteva essere «commercializzato» a valle,
integrando in questo modo le modeste entrate economiche che caratterizzavano
le famiglie che abitavano le montagne italiane nei secoli passati. Tutto
questo tratto di sentiero permette inoltre di osservare alcune tracce
lasciate dall'antico ghiacciaio che ricopriva questo versante del Molinatico
durante l'ultima glaciazione (che raggiunse il suo massimo glaciale circa
20.000 anni fa).
Si è calcolato come la coltre glaciale occupasse circa sedici chilometri
quadrati ed arrivasse circa a 1200 metri di altitudine; approssimativamente
all'altezza dello Chalet e del Lago dell'Orma. In prossimità del bivio tra i
sentieri 839 e 839A è visibile il «gradino» formato dalla massa glaciale
durante la sua fase d'arresto, mentre nel bosco sono ben riconoscibili
alcune piccole colline allungate che sono state formate dai depositi
morenici. La stessa forma «a ferro di cavallo» che contraddistingue il
versante nord della montagna è un'altra chiara testimonianza dell'antico
circo glaciale che ha modellato le forme del terreno.
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Andrea Greci - Guida ai sentieri del'Appennino Parmense -
Val Baganza, val Tarodine, Val Gotra
- Editore: Gazzetta di Parma
Consorzio Comunalie Parmensi -
I sentieri delle
Comunalie
Portale Turismo Comune di Parma -
Il sentiero dei carrelli di sotto e di sopra. |
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Lista WayPoints con tempi di percorso |
Localita |
Alt.(m) |
WP |
Parz. |
Totale |
Note |
Chalet Molinatico |
1248 |
01 |
00' |
00' |
[ Scarica PDF Lista
completa WayPoints ] |
Lago dell'Orma |
1224 |
05 |
30' |
30' |
|
Incrocio CAI 839 |
1353 |
09 |
30' |
1h 00' |
|
Lago Martino (A/R) |
1366 |
10 |
15' |
1h 15' |
|
Incrocio CAI 00
(Marzapello) |
1419 |
13 |
20' |
1h 35' |
|
Monte Molinatico |
1546 |
16 |
35' |
2h 10' |
|
Incrocio CAI 839c |
1429 |
18 |
15' |
2h 25' |
|
Monte Borraccia (serbatoio) |
1277 |
20 |
30' |
2h 55' |
|
Prato del Cuccu di sotto |
1262 |
24 |
60' |
3h 55' |
|
Chalet Molinatico |
1248 |
01 |
10' |
4h 05' |
|
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|
PROFILO
ALTIMETRICO |
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MAPPA PERCORSO
- GPSies.com |
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