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IT91

   Anello del Monte Lama dai Terruzzi.
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by

Giorgio Tanzi 2015

Caratteristiche Percorso

 Itinerario   Terruzzi - Sella Menegosa - Monte Lama - Terruzzi.
 Dislivello   Salita: 440 m   Discesa: 440 m
 Lunghezza   7 Km
 Difficoltà  

E

 L'itinerario non presenta difficoltà.
 Segnavia   CAI 903 - CAI 901 - CAI 905
 Durata   3 ore circa.
 Altitudine Massima   Monte Lama  1352m
 Cartografia   Carta IGM 1:25.000 -  Foglio BARDI 198 SO  [ Visualizza porzione della mappa ]
 

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La testata della Val d'Arda è formata da una lunga dorsale montuosa culminante nel massiccio ofiolitico del M. Menegosa e del Monte Lama e, più a nord, dalle uniformi montagne arenacee di Santa Franca e della Morfassina .
Il Monte Menegosa è indubbiamente una delle più belle ofioliti di media quota e rappresenta l'emergenza montuosa più rilevante della zona, sia per la ma mole sia per le sue linee aspre e dirupate e per i microambienti desertici e lunari che presenta. Visto da lontano, soprattutto dalla Val Nure, appare come una cresta dentellata che si erge bruscamente dai pendii argillosi sottostanti. il vicino M. di Lama è invece molto diverso: la sua cima pianeggiante emerge da bella faggete dal cui folto sbucano improvvisamente le linee verticali dei "groppi" rocciosi ed è composta di diaspri, le stesse rocce della rupe su cui sorge il non lontano castello di Bardi. Queste pietre, dure e lavorabili con facilità in schegge affilate, furono usate fin dalla più remota antichità: alle pendici del monte sono stati rinvenuti, resti di insediamenti paleolitici e mesolitici e tracce di piccole "cave" dove si estraeva il materiale. L'escursione parte dal bucolico villaggio di Teruzzi, compie un anello toccando entrambe le cime e consente di apprezzare la notevole varietà ambientale di questo inconsueto e affascinante lembo di Appennino.


Il punto di partenza, dove è possibile lasciare l'auto, è la località di Teruzzi, il più alto villaggio della Val d'Arda (1038 metri).
Teruzzi possiede tipici esempi di abitazioni in pietra, tra i quali una casa risalente al Quattrocento.

L'itinerario ha inizio dal cimitero di Teruzzi (1004m, WP01), piccola frazione di Morfasso. Dalla fontana  si sale con una ripida strada asfaltata verso la parte superiore e più vecchia del borgo, ci dirige verso il piccolo agglomerato di Longhi, posto poco oltre, dove si incontrano i segnavia del sentiero CAI 903 che conduce alla vetta del Menegosa.
Giunti a Casa Longhi (1097m, WP03), il sentiero  volta a sinistra  costeggiando un grande roccione per poi entrare in una bella valletta dominata dalle contorte guglie dell'anticima del Monte Menegosa, fra boschetti e ginepri sparsi nei pendii aridi e sassosi. Si sale ora più decisamente, con alcuni tratti detritici, alla sella nota come    Passo Menegosa (1220 m, WP03, 45').
 

Il sentiero CAI 903 prosegue sulla destra in rapida salita e permette di salire al Monte Menegosa (percorso solo in un breve tratto iniziale in questa escursione). Dalla sella del Menegosa si prosegue verso sud seguendo il segnavia CAI 901 che corre fra boschetti e radure sul versante occidentale della dorsale. Un facile percorso semipianeggiante porta alla Costa della Strinata, dove si incontra un bivio: (1220m, WP04) si prosegue a sinistra sul sentiero CAI 905 (cartelli presenti) mentre a Dx il CAI 901 scende verso il Passo Liguada.
Dopo cinque minuti in piano il sentiero attraversa perpendicolarmente una mulattiera (1238m, WP05): da questo punto inizia la ripida salita verso il M. di Lama. Lungo il percorso si cominciano ad incontrare blocchi sempre più grandi di diaspri, dal caratteristico colore rosso scuro; un'ultima salita ripida e sassosa porta alla sommità del monte , larga e pianeggiante e dove, se non fosse per la solita croce, non sarebbe facile distinguere una vera cima.  (1350 m, WP06, 45'/1h).
La cima del M. di Lama sorprende per la sua forma pianeggiante, dalla quale si apre un panorama assai ampio che abbraccia le vallate di Ceno e Arda, con una prospettiva particolarmente bella sullo spoglio versante meridionale del M. Menegosa.

Per la discesa, partendo dalla croce dalla prateria sommitale, si punta dritti verso il bosco, diretti a est, seguendo il segnavia CAI 905. Ad un'ampia radura, con cippo a memoria di lotte partigiane (1309 m, WP07), si imbocca uno stradello che, costantemente in faggeta, si presenta con qualche tratto piacevole e pianeggiante e con diversi tratti piuttosto ripidi e sdrucciolevoli per la presenza di brecciolino.
Giunti a valle, prima di giungere a Teruzzi,  si attraversa il piccolo agglomerato di case detto ''l'Oratorio'', dove si trova appunto un bell'oratorio dedicato a S. Anna, recentemente restaurato. Ancora qualche centinaio di metri e si arriva al punto di partenza dei Teruzzi (1004 m, WP01, 1h 30'/3h).
 


Terruzzi localita "l'Oratorio": Oratorio di Sant'Anna

 Geosito del Monte di Lama.

Rilievo dal particolare risalto morfologico, rappresenta il più esteso affioramento in regione di Calcari a Calpionelle e Diaspri, a giacitura rovesciata. Lungo il crinale interessanti pieghe nei diaspri. Di interesse la corrispondenza con l'Archeologia.

Il M. di Lama rappresenta una peculiare montagna, la cui cima è la culminazione di una sorta di altopiano, delimitato verso ovest da una ripida parete, dove si osserva il passaggio tra i Calcari a Calpionelle di colore grigio chiarissimo, che ne formano la parte basale, e gli scuri diaspri che affiorano lungo la fascia sommitale. La disposizione che queste due rocce sedimentarie presentano attualmente è rovesciata rispetto a quella che avevano in origine, poiché i Diaspri (che raggiungono qui lo spessore di circa 60 m) sono stati i primi materiali a sedimentarsi sulle ofioliti, seguiti poi dai Calcari a Calpionelle, che un tempo dunque giacevano sopra i Diaspri; il ribaltamento di queste rocce si è verificato nel corso delle complesse vicissitudini che hanno portato alla formazione della catena appenninica. I diaspri sono rocce silicee che si sedimentarono sopra le ofioliti: di colore scuro, a tratti metallico o tendente al rosso cupo, con sporadiche venature biancastre, sono caratterizzate da una sottile stratificazione e, al loro interno, da una fine laminazione
La cima del Monte di Lama sorprende per la sua forma pianeggiante, dalla quale si apre un panorama assai ampio che abbraccia le vallate di Ceno e Arda, con una prospettiva particolarmente bella sullo spoglio versante meridionale del M. Menegosa. Passeggiando lungo il ciglio delle ripide pendici sud occidentali, è possibile osservare i sottili strati di diaspro che a tratti descrivono pronunciate pieghe; le nicchie e le cenge della roccia ospitano diverse piante rupicole, come semprevivi e sassifraghe. Alla pendici del M. di Lama sono state individuate tracce di insediamenti Paleolitici e Mesolitici, in pratica antichissime "cave" dove veniva sfruttata la dura roccia silicea (sia i Diaspri che i noduli di selce, di colore grigio chiaro, che si trovano all'interno dei Calcari a Calpionelle) per trarre i nuclei da cui ottenere, tramite scheggiatura, varie tipologie di manufatti. Lungo il versante orientale del M. Lama si trova il colle del Castellaccio, rilievo ofiolitico la cui posizione attuale, al di sopra dei Diaspri, testimonia il rovesciamento della successione: un tempo infatti le serpentiniti che lo formano erano la base su cui si sedimentò, nel Giurassico superiore, la successione dei Diaspri e dei Calcari a Calpionelle.

 
Sandro Bassi - Mario Vianelli - A piedi in EMILIA ROMAGNA - Editore: Guide Iter.
Regione Emilia Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei suoli - I Geositi dell'Emilia Romagna
 

Regione Emilia Romagna - SIC Monte Menegosa, Monte Lama, Groppo di Gora

Geoitaliani: www.geoitaliani.it/2014/01/il-monte-lama-la-montagna-delle-lame-di.html

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Lista WayPoints con tempi di percorso

Localita Alt.(m) WP Parz. Totale Note
Terruzzi 1000 01 00'

00'

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Sella Menegosa 1224 03 45' 45'  
Monte lama 1352 05 45'' 1h 30'  
Terruzzi 1000 01 1h 30' 3h 00'  
 

PROFILO ALTIMETRICO

 

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